Se siete di quelli che adorano le piante ma odiano la terra, o di quelli che fanno una gran fatica a ricordarsi di innaffiare, forse dovreste provare la coltura idroponica o idrocoltura.

Che cos’è l’idrocoltura

L’idrocoltura o coltura idroponica è un sistema di coltivazione che fa a meno della terra. Dato che l’acqua è il veicolo attraverso il quale le piante assorbono le sostanze, con alcune accortezze della terra si può fare a meno! In questo modo è più facile mantenere pulita la zona circostante, si occupa meno spazio perché basta un vaso più piccolo e in più gli interventi richiesti sono meno frequenti.

Vantaggi e svantaggi coltura idroponica

La coltura idroponica è un metodo di coltivazione delle piante in cui le radici delle piante vengono immerse in una soluzione nutritiva al posto del terreno. Ci sono vantaggi e svantaggi nell’utilizzare questo metodo di coltura, eccoli di seguito.

Vantaggi della coltura idroponica

Maggiore resa: La coltivazione idroponica consente di ottenere una resa maggiore rispetto alla coltivazione tradizionale, poiché le piante possono assorbire nutrienti e acqua in modo più efficiente.

Risparmio di acqua: La coltivazione idroponica richiede meno acqua rispetto alla coltivazione tradizionale, poiché l’acqua viene riciclata attraverso il sistema idroponico.

Maggiore controllo: La coltivazione idroponica permette di controllare meglio il clima e le condizioni di crescita delle piante, come la temperatura, l’umidità e la concentrazione dei nutrienti. Ciò permette di ottenere piante più sane e di migliorare la qualità del raccolto.

Maggiore flessibilità: La coltivazione idroponica può essere praticata in qualsiasi momento dell’anno e in qualsiasi luogo, senza essere vincolati dalla stagionalità o dalla disponibilità di terreni agricoli.

Svantaggi della coltura idroponica

Costo elevato: La coltivazione idroponica richiede un investimento iniziale significativo per l’acquisto dell’attrezzatura e delle soluzioni nutritive, il che può rendere questo metodo di coltivazione meno accessibile per i piccoli agricoltori.

Competenze tecniche necessarie: La coltivazione idroponica richiede un certo livello di conoscenza e competenze tecniche per la gestione del sistema, tra cui la regolazione dei nutrienti e della soluzione nutritiva, la gestione della temperatura e dell’umidità, e il controllo dei parassiti.

Dipendenza dalla tecnologia: La coltivazione idroponica richiede l’utilizzo di tecnologie sofisticate, come i sistemi di illuminazione e gli impianti di irrigazione, che possono guastarsi o richiedere manutenzione costosa.

Impatto ambientale: La produzione di soluzioni nutritive per la coltivazione idroponica richiede l’utilizzo di fertilizzanti sintetici e prodotti chimici, che possono avere un impatto ambientale negativo.

Come preparare un vaso per idrocoltura

Risulta essere molto semplice, in realtà, i vasi sono due. Quello più interno, di plastica, deve essere di un tipo particolare: deve avere molte fessure per lasciar defluire l’acqua, deve avere l’alloggiamento per l’indicatore di livello dell’acqua e uno spazio per il fertilizzante in pastiglie – ovviamente, quest’ultimo non è essenziale: si può utilizzare anche il fertilizzante liquido.

La prima cosa da fare è mettere un pochino di argilla espansa (della pezzatura di 4-6 mm) sul fondo del vaso. Sistemiamo poi le radici nel vaso e riempiamo il vaso con altra argilla. Inseriamo al suo posto l’indicatore di livello dell’acqua e la pastiglia di fertilizzante sul fondo, poi sistemiamo il vaso dentro il coprivaso, che dovrà essere impermeabile, naturalmente, e anch’esso poi riempito di argilla espansa.
A questo punto, riempiamo il vaso interno di acqua finché l’indicatore non segnerà il livello massimo. Dovremo stare attenti che l’acqua non sia troppo calcarea: il pH ideale sta tra 5,5 e 6,5.

Coltivare le piante in idrocoltura

La coltivazione è piuttosto semplice. La coltura idroponica funziona attraverso un ciclo di qualche settimana, durante il quale il livello dell’acqua si abbasserà fino a raggiungere il minimo. Risulta essere importante non rabboccare l’acqua a mano a mano che la vediamo scendere, perché le radici hanno bisogno di respirare e ossigenarsi: aspettiamo quindi che raggiunga il minimo e poi lasciamo passare qualche giorno prima di intervenire. A quel punto puliamo bene il coprivaso e ripristiniamo il sistema, cambiando completamente l’acqua.
Per il resto, le indicazioni sono quelle del buon senso: posizione luminosa, ma non esposta alla luce diretta né alle correnti d’aria. La temperatura ideale per le piante in idrocoltura è tra i 18 e i 26°C.

Le piante per la coltura idroponica

Le piante ideali per la coltura idroponica sono soprattutto le piante verdi: per esempio, rampicanti, ficus, dracena, sanseveria, dieffenbachia. Se volete adattare all’idrocoltura una pianta che ha sempre vissuto in terra, ricordate che dovrete pulire molto bene le sue radici; la cosa più semplice per cominciare una coltura idroponica, però, è partire da una talea, che potete far radicare direttamente in acqua.

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Luisa Redi è una blogger appassionata di bellezza, consigli ai consumatori, lavoretti creativi e organizzazione della casa. Luisa è una persona estremamente appassionata e dedicata al suo blog, e si impegna costantemente per offrire ai suoi lettori contenuti di alta qualità e di valore.